venerdì 24 dicembre 2010

IL PRESEPE VISTO DA UN PASSEROTTO

l

Iileparticolare


particolare






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(Immagini di Paola Santesso)


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Quel ciuffetto, sulla via,
d'erba fredda, circondato
da mercanti e da bambini.
Si fa piccolo, piccino
il ciuffetto su quel bordo
della via che è casa sua
per non esser calpestato.

"Che succede, che succede" -
chiede il passero al ciuffetto -
"Non lo so, non mi son mosso
dalla zolla che è il mio tetto,
guarda tu, che puoi volare."

Ed il passero s'inalza
sempre più verso il tramonto:
dietro il monte sta calando,
stanco ed affannato, il Sole.

E poi vede, da lontano,

una stella con la coda...
Forse è un'aquila reale?
Scorge male? No vicino
sta arrivando: sta guidando
Magi, uomini e animali.

E' una stella molto strana
e la chiamano "cometa."

Gira ancora il passerotto
dalle piume infreddolite,
presto deve ritornare
dal ciuffetto ch'è suo amico
raccontar ciò che ha veduto
raccontar ciò che ha sentito.

Vede un uomo con le ali,
come lui, ma luminoso
non uguale ad altri umani
che ha già visto con le spose,
non uguale ai zampognari,
né ai re Magi, né ai soldati,
né ai cattivi cacciatori,
che son tutti senza ali:


"Sono un angelo" gli dice
"sono un angelo di Dio,
"per cantare la Sua gloria
"ed a tutti i cieli interi.
"Sai che è nato un bel Bambino,
"proprio adesso. Guarda, ammira,
“ passero, che con me voli,
"guarda verso quella stalla.”

Ed il passero obbediente
vola presto più vicino
e chi vede? Un uom piccino,
biondo, roseo, ricciolino,
coccolato dalla Mamma.
Ma che freddo, ma che freddo!
Non c'è fiamma a riscaldarlo
solo il Babbo, nella stalla
con un bue ed un asinello.

Il Bambino è il Re dei Re
e la stalla è la sua reggia,
perché uomini e animali
gli si inchinano davanti,
tutti quanti anche i re Magi
che gli portano gli omaggi.
Il visino è sorridente,
ride piano la Madonna
per la gioia, col marito
San Giuseppe, che l’aiuta
appoggiandosi al bastone
che fiorisce con un giglio.
"Questi è il Figlio, già voluto”
"dalla Mente del Signore”
"ed a Lui da Lui affidato,”
"ora è nato, per salvare”
"ogni uomo dal peccato..."

"Ciciricìp!": il passero
nel sentire ciò è felice
di non essere un umano.
Lui e gli altri del suo mondo,
pur con legge della giungla,
il “peccato originale”
non lo fecero: son salvi.

E il ciuffetto d'erba in prato,
non ancora calpestato
da carretti o da calzari,
vede il passero calare
in picchiata sulla zolla
circondata dalla neve:
è successo ch'Egli è nato,
il Signore dei Profeti
di quel Tutto immaginato
da Suo Padre Re dei Re,
da Colui che sempre è,
che ha creato Tutto il Più,
in attesa del riscatto
dalla morte e dal dolore,
Ecco il nostro Salvatore:
il Divin Bambin Gesù".

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